Il Mercato Unico dei Capitali: la sfida europea per dare risposta alle esigenze finanziarie delle imprese
A distanza di alcuni anni dallo scoppio della crisi, le banche sono ancora ingessate dalla necessità di adeguarsi ai requisiti di capitale richiesti dai nuovi standard di vigilanza e dal peso crescente dei crediti incagliati nei bilanci.
Le imprese non riescono a sostenere nuovi investimenti o a finanziare i piani di ristrutturazione necessari a rilanciare le attività. L’Europa, e in particolare l’Italia, rischia di perdere competitività.
Lo scorso febbraio la Commissione Europea ha annunciato la volontà di creare entro i prossimi 3 anni un mercato dei capitali integrato con l’obiettivo di far giungere direttamente alle imprese le ingenti risorse messe a disposizione dalle politiche monetarie espansive della BCE.
Se molto è già stato fatto sul fronte del sistema bancario per consentire il complesso cambiamento del sistema finanziario europeo, attraverso modifiche del quadro normativo, regolamentare e di vigilanza, ci si è ancora poco soffermati sugli adeguamenti richiesti alle imprese.
Particolarmente ricca di sfide appare la situazione italiana da sempre caratterizzata da bassa capitalizzazione, alto indebitamento bancario (a breve), scarsa trasparenza e attenzione alle dinamiche finanziarie pagate a caro prezzo attraverso un massiccio ricorso a garanzie legate al patrimonio personale dei soci.
Il presidio della funzione finanziaria all’interno dell’azienda è diventata una priorità irrinunciabile.
[contact-form-7 id="4" title="Modulo di contatto 1"]